mercoledì 26 novembre 2014

Recensione: Ragione e Sentimento di Jane Austen (Finalmente!)

Buona sera amici di profumo d'inchiostro!
Lo so, lo so... avrete pensato che vi abbiamo abbandonati, ma non è assolutamente così! Non abbiamo smesso di pensarvi neanche un attimo! L'unico problema è la scuola, poiché quest'anno è molto più impegnativa e ci ritroviamo tutti i giorni con la testa sui libri.
Ma tralasciando questo piccolo trafiletto, oggi volevo proporvi una recensione di un classico che ha fatto emozionare e che continua a fare emozionare parecchie persone nonostante siano passati circa due secoli dalla sua pubblicazione: Ragione e Sentimento di Jane Austen.


***

Chi è Jane Austen?

Jane Austen è stata una scrittrice britannica, figura di spicco della narrativa preromantica nonché tra le autrici del panorama letterario inglese più famose e conosciute al mondo. Nata il 16 Dicembre del 1775, trascorse la sua vita con la sua con la sua famiglia, poiché non si sposò mai, ma al suo fianco rimase sua sorella. Morì il 18 giugno del 1817, ma tra le sue numerose opere spiccano i nomi di Ragione e Sentimento, Emma e Orgoglio e Pregiudizio.





***

Titolo: Ragione e Sentimento;
Autrice: Jane Austen;
Pagine: 416;
Casa Editrice: Mondadori;
Data d'uscita: 1811;
Prezzo: 9,50 euro;
Genere: Romanzo, Sentimentale;
Voto: 

Trama: Come gli altri maggiori romanzi della Austen, descrive le vicende di un'anima ingenuamente romantica che, attraverso l'esperienza, giunge a comprendere infine la realtà dell'esistenza. Protagoniste sono le giovani sorelle Dashwood, Elinor e Marianne, che, alla morte del padre, sono costrette a fare i conti con le ristrettezze economiche nella loro nuova e modesta casa nel Devonshire. Qui conosceranno le pene e le gioie dell'amore e, imparando a conciliare la ragione con il sentimento, diventeranno donne. Attorno a questo processo di maturazione la Austen tesse una trama piena di grazia e ironia, in cui con la sua elegantissima prosa riesce ad analizzare e descrivere con straordinaria sottigliezza il contrasto e il dissidio tra istanze psicologiche e morali.


***

Prima di iniziare a commentare questo romanzo, credo sia importante capire il motivo della determinata ambientazione, ma soprattutto i personaggi principali che rendono viva questa storia, la quale per vari aspetti viene considerata sentimentale. Quando Jane Austen ha contribuito a quelle che vengono chiamate "Novels of Manners" ovvero proprio quel tipo di storia in cui vi è un vero e proprio nesso con le buone maniere. Queste storie vengono ambientate in campagna e presentano varie occasioni d'incontro tra i personaggi, come per esempio i balli o semplicemente una chiacchierata davanti a un bel thè caldo. Jane Austen sembra riprendere molto queste ambientazioni, dove appunto il dialogo diventa una parte importante della storia; esattamente dove vengono narrati anche vari pettegolezzi.


***

Passiamo ora a descrivere le due sorelle che tanto ci hanno fatto sognare. Elinor Dashwood è la parte più razionale del romanzo e ho trovato il suo personaggio molto interessante. Infatti, è invidiabile la sua capacità di non eccedere nell'amore o nelle gioie, come solo un vero sapiente - come dice il famoso Seneca - saprebbe fare. Nel suo animo è come se tutto avesse un equilibrio e riuscisse così, a tenere sotto controllo tutte le situazioni che ostacolano il suo cammino. S'innamora del fratello di sua cognata Fanny, ovvero Edward Ferras, ma verrà ben presto a sapere che lui è fidanzato da ben quattro anni con Lucy Steele e nonostante ciò, non eccede nel dolore e cela il segreto all'interno del suo cuore. Il fato, infatti, le sarà riconoscente poiché Edward smetterà di amare Lucy e tornerà da Elinor, sposandola. Ed è così che grazie alla ragione che la contraddistingue è riuscita a raggiungere l'obiettivo di sposare l'uomo che tanto amava, ma purtroppo non sarà lo stesso per la sorella Marianne Dashwood, la quale rappresenta tutte le emozioni di questa vicenda. Lei eccede in ogni gioia e soprattutto in amore. Se vogliamo proprio semplificare la situazione possiamo vederla come la sognatrice del libro, la quale grazie al suo carattere sentimentale, riesce a rendere questo romanzo più interessante ed emozionante. Forse per lei, però, è stata una vera e propria pecca. S'innamorerà di John Willoughby, il quale sembra condividere con lei la maggior parte delle sue passioni, ma la illuderà, lasciandola e sposando Sophia Grey, un'ereditiera. Marianne eccederà nel dolore, cadendo in un'angusta depressione fatta da continui pianti angosciosi. La troppa sensibilità la porterà, infatti, a sposare un uomo che neanche lontanamente pensava di vedere nel proprio futuro: il colonnello Brandon, il quale già ammirava da tempo la ragazza.


***

Ho trovato questo libro davvero molto scorrevole e semplice da leggere, probabilmente adatto a tutti quelli che vogliono cimentarsi in un classico. Scritto in un modo impeccabile e ricco di ironia, il quale è un concetto assolutamente positivo e che è servito a dare al romanzo un tocco di leggerezza e spensieratezza. Il particolare che non mi ha fatto inserire ben cinque nuvolette è il fatto che sia un libro un po' troppo statico e poco sbilanciato, ma è semplicemente un fatto soggettivo poiché io preferisco storie con più intrighi e molto più drammatiche. Ho adorato il contrasto tra Elinor e Marianne e credo che riprendano un po' la nostra situazione di quando la ragione ci dice compiere un determinato atto e il cuore invece c'impone il contrario; è difficile scegliere, ma Jane Austen sembra quasi propensa a farci capire che forse la ragione è sempre la strada giusta anche se spesso può sembrare sbagliata. La cosa che mi ha stupito molto è stata l'indipendenza di queste donne all'interno di questa storia e di come il loro rapporto con gli uomini sia bilanciato; è stato un particolare che ho molto apprezzato, anche se non sono molto d'accordo ai matrimoni compiuti per la ricchezza. In compenso ho amato questa storia e il personaggio che mi è piaciuto di più in assoluto è stata Marianne; l'ho trovata molto meno statica e forse l'unica in grado di fuggire dalla realtà che la circondava attraverso i profondi sentimenti che la caratterizzavano.

Maryleescence.


2 commenti:

  1. Non tra i miei preferiti ma Jane è sempre Jane! ♡.♡

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Eh sì, hai proprio ragione :) Jane è sempre Jane! Grazie mille per aver commentato e per averci seguito, te ne siamo davvero molto grate! :D
      Jamie & Maryleescence.

      Elimina